Osservare la scena attraverso il mirino della fotocamera annulla quasi del tutto la visione periferica dei nostri occhi, che rimane invece presente in abbondanza utilizzando il display di uno smartphone o il live view di una fotocamera.
Con il mirino abbiamo una cornice chiusa e definita che ci isola e ci mette a tu per tu con la scena, costringendoci a un rapporto più intimo e profondo con essa e i soggetti presenti. Siamo noi e quello che vediamo nel frame, nessun elemento di disturbo. Anche la postura che ci impone è quasi sempre decisamente più “coinvolta”.
Dal mirino, la fotocamera ce l’abbiamo addosso, è la nostra protesi/canale materiale per rapportarci esclusivamente con quello che inquadriamo. Il mirino ci spinge anche alla curiosità del vedere "attraverso" qualcosa e questo porta con se una più che vaga sensazione di stupore e magia, che un display tenuto a mezzo metro dall’occhio non può dare.
ciao, mic
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