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Docenti


Michele Cantarelli
Fotografo e formatore freelance, dopo gli studi di fotografia e 2 anni di praticantato mi sono concentrato sulla fotografia musicale. In tale ambito ho collaborato per sei anni con Umbria Jazz e con altri festival in Italia. Ho pubblicato per L’Espresso, Musica Jazz, Jazzit e In Jazz e mie foto sono apparse in diverse produzioni discografiche.
Dal 2019 collaboro con l’Università degli Studi di Firenze, dipartimento SAGAS, realizzando indagini fotografiche inerenti la geografia sociale nel territorio del capoluogo toscano.
Negli ultimi anni ho collaborato con la Galleria Nazionale dell’Umbria e con Palazzo della Penna di Perugia, tenendo conferenze sulla storia della fotografia e l’evoluzione della cultura fotografica.
Dal 2003 organizzo e tengo corsi nell’ambito della fotografia, in particolare su tecnica, linguaggio e fotografia musicale.
Nel 2023 ho fondato a Perugia la scuola Fotogrammi, di cui sono anche coordinatore.
Dal 2019 collaboro con l’Università degli Studi di Firenze, dipartimento SAGAS, realizzando indagini fotografiche inerenti la geografia sociale nel territorio del capoluogo toscano.
Negli ultimi anni ho collaborato con la Galleria Nazionale dell’Umbria e con Palazzo della Penna di Perugia, tenendo conferenze sulla storia della fotografia e l’evoluzione della cultura fotografica.
Dal 2003 organizzo e tengo corsi nell’ambito della fotografia, in particolare su tecnica, linguaggio e fotografia musicale.
Nel 2023 ho fondato a Perugia la scuola Fotogrammi, di cui sono anche coordinatore.


Vinicio Drappo
Si avvicina alla fotografia negli anni ’80, intensificando poi la pratica nel 2007, quando è tra i fondatori del Gruppo Istanti – Fotografia e Cultura di Perugia.
Si definisce un umanista che coltiva la fotografia per legittima difesa.
Nel 2014 entra a far parte di Spontanea, collettivo italiano di street photography. Conduce workshop sulla fotografia di strada. Tra i vari riconoscimenti nel 2011 è finalista al Wanted Artist Exposure di New York e nel 2014 al Sony World Photography Award di Londra, conquistando il terzo posto nella categoria Professional People.
Ha esposto in numerose mostre sia in Italia che all’estero, tra cui alla Somerset House di Londra in occasione del WPO, a Liverpool, a Bratislava al Mese della Fotografia e al Miami Street Photography Festival.
Nel 2019 la FIAF gli conferisce l’onorificenza di Insigne Fotografo Italiano.
Sue immagini e interviste sono apparse su varie pubblicazioni nazionali ed internazionali.
Il suo lavoro Deep Night è inserito come caso di studio nel libro “Portfolio! Costruzione e lettura delle sequenze fotografiche” di Augusto Pieroni, Postcart 2015.
Si definisce un umanista che coltiva la fotografia per legittima difesa.
Nel 2014 entra a far parte di Spontanea, collettivo italiano di street photography. Conduce workshop sulla fotografia di strada. Tra i vari riconoscimenti nel 2011 è finalista al Wanted Artist Exposure di New York e nel 2014 al Sony World Photography Award di Londra, conquistando il terzo posto nella categoria Professional People.
Ha esposto in numerose mostre sia in Italia che all’estero, tra cui alla Somerset House di Londra in occasione del WPO, a Liverpool, a Bratislava al Mese della Fotografia e al Miami Street Photography Festival.
Nel 2019 la FIAF gli conferisce l’onorificenza di Insigne Fotografo Italiano.
Sue immagini e interviste sono apparse su varie pubblicazioni nazionali ed internazionali.
Il suo lavoro Deep Night è inserito come caso di studio nel libro “Portfolio! Costruzione e lettura delle sequenze fotografiche” di Augusto Pieroni, Postcart 2015.


Luca Petrucci
Ho iniziato ad approcciare la fotografia a 14 anni, grazie alla passione tramandata da mio padre, ottimo foto amatore. Gia in età liceale avevo conseguito una formazione tecnica negli ambiti di ripresa, sviluppo e stampa analogica, grazie alla mia piccola camera oscura. Formatomi molto come assistente di fotografi professionisti, ho frequentato anche moti corsi e workshop presso organizzazioni e marchi molto importanti: Alinari Firenze, Hasselblad e Phase-One e Profoto. Ho conseguito un diploma in “Digital Film-Making” presso la NIFA (New York Film Academy, www.nyfa.edu) nel 2008. Ho recentemente conseguito un certificato in “Seeing Through Photographs” presso il Moma di NY. Naturalmente portato alla collaborazione con le aziende, dedico la mia attività di fotografo esclusivamente alla fotografia commerciale, in particolare nei settori: moda, architettura di esterni e di interni, fotografia still-life e di prodotto, ritratto, corporate photography.


Alessandra Baldoni
Alessandra Baldoni vive e lavora in un paese vicino al Lago Trasimeno, Perugia. Le sue foto sono il risultato di “piccole sceneggiature scritte per uno scatto”, mette in scena veri e propri set, costruisce un mondo metafisico ed incantato, cerca di raccontare i luoghi dell’anima, le geografie esistenziali in cui ognuno può riconoscersi. I temi centrali della sua ricerca sono la memoria, il sogno, la favola e l’amore. Scrittrice, lavora sulla narrazione convinta che esistere sia raccontare ed essere raccontati.
Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero e da anni tiene seminari e workshop nelle scuole ed università. Ha tenuto corsi ed incontri all’Università la Sapienza di Roma, all’ISIA di Roma, alla Facoltà di Lettere di Bologna (campus di Forlì), all’Accademia delle Arti di Perugia, all’Accademia di Belle Arti di Macerata e alla Facoltà di Architettura di Firenze.
Nel 2020 i suoi lavori sono entrati nella selezione del premio “Arteam Cup”, a cura di Espoarte, Fondazione Zoli (Forlì), e nel 2021 è tra le vincitrici della call di “Fotonoviembre”, Tenerife e finalista al premio “New Post Photography” al Mia Photo Fair, Milano. Attualmente è finalista al Combat Prize, Museo Fattori, Livorno.
Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero e da anni tiene seminari e workshop nelle scuole ed università. Ha tenuto corsi ed incontri all’Università la Sapienza di Roma, all’ISIA di Roma, alla Facoltà di Lettere di Bologna (campus di Forlì), all’Accademia delle Arti di Perugia, all’Accademia di Belle Arti di Macerata e alla Facoltà di Architettura di Firenze.
Nel 2020 i suoi lavori sono entrati nella selezione del premio “Arteam Cup”, a cura di Espoarte, Fondazione Zoli (Forlì), e nel 2021 è tra le vincitrici della call di “Fotonoviembre”, Tenerife e finalista al premio “New Post Photography” al Mia Photo Fair, Milano. Attualmente è finalista al Combat Prize, Museo Fattori, Livorno.


Valentina Valecchi
Storica dell'arte specializzata in didattica artistica e museale, dal 2008 progetta e conduce molteplici percorsi educativi legati all’illustrazione e alle arti visive per conto di diverse associazioni, case editrici, librerie e istituzioni museali. Ha collaborato nell’area educativa di alcuni dei più importanti musei italiani quali il Mart di Trento e Rovereto, Palazzo delle Esposizioni e Scuderie del Quirinale. Ha inoltre insegnato per diversi anni nelle scuole secondarie di I e II grado. Attualmente svolge attività di ricerca sull'illustrazione per l’infanzia presso l’Università di Roma Tre.
Ha svolto un corso di alta formazione in Didattica artistica e Responsabile dei servizi educativi, un master in letteratura per l’infanzia e l’adolescenza e un master inerente l’insegnamento delle materie letterarie nelle scuole secondarie di I grado.
Il suo metodo è volto all'abbattimento degli stereotipi e allo sviluppo della creatività individuale, grazie e attraverso le tecniche degli artisti contemporanei utilizzando al contempo l'albo illustrato come strumento pedagogico.
Ha svolto un corso di alta formazione in Didattica artistica e Responsabile dei servizi educativi, un master in letteratura per l’infanzia e l’adolescenza e un master inerente l’insegnamento delle materie letterarie nelle scuole secondarie di I grado.
Il suo metodo è volto all'abbattimento degli stereotipi e allo sviluppo della creatività individuale, grazie e attraverso le tecniche degli artisti contemporanei utilizzando al contempo l'albo illustrato come strumento pedagogico.


Andrea Boccalini
Ha iniziato la propria attività da professionista con il reportage, lavorando in diversi progetti in Guatemala su lavoro minorile e sui movimenti contro lo sfruttamento delle risorse minerarie. Dopo di che, è nata una forte passione per fotografia di scena e musica jazz ritrattistica. Quando ha vissuto a New York è entrato in contatto con i più eccellenti musicisti jazz del mondo e il successo lo ha aiutato ad aprire collaborazioni con riviste nazionali e internazionali come il New York Times, il New York Post, Republic, Jazztimes, Downbeat, Rolling Stones e Musica Jazz. Ha fotografato per quasi 200 dischi di importanti artisti internazionali.
È stato il primo italiano Ambasciatore Leica e per la sua attitudine a narrare attraverso il ritratto è stato scelto nel 2019 dalla Fondazione MAXXI per il Welcome project - portare l’arte nelle scuole.
Attivo anche come fotografo pubblicitario e per campagne aziendali, ha tra i suoi clienti Pirelli, Huawei, Ducati e Lavazza ed è consulente scientifico per il programma “Master of Photography” di Sky Arte.
È stato il primo italiano Ambasciatore Leica e per la sua attitudine a narrare attraverso il ritratto è stato scelto nel 2019 dalla Fondazione MAXXI per il Welcome project - portare l’arte nelle scuole.
Attivo anche come fotografo pubblicitario e per campagne aziendali, ha tra i suoi clienti Pirelli, Huawei, Ducati e Lavazza ed è consulente scientifico per il programma “Master of Photography” di Sky Arte.


Antonello Turchetti
Sono fotografo professionista e contributors Getty Images; Arte Terapeuta (iscritto APIART – n. 428/2017); ideatore e direttore artistico del Perugia Social Photo Fest. Negli ultimi anni la mia attività si rivolge ad adolescenti, minori stranieri non accompagnati, donne vittime di violenza e in generale coordino progetti di fotografia sociale, fotografia terapeutica e foto-arte terapia a livello nazionale. Sono tra i cofondatori e docente di NetFo – Network Italiano di Fototerapia, Fotografia Terapeutica e Fotografia ad azione sociale. Sono formatore e docente esterno presso la Scuola di Formazione della Cittadella di Assisi e presso Istituti e accademie italiane. Formato nel Metodo Photolangage®. Formatore certificato Metodo Caviardage® di T. Festa. Esperto in metodologie autobiografiche (L.U.A. Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari). Curatore di eventi e mostre fotografiche.


Chiara Cardini
Chiara Cardini nasce a Perugia il 10 Marzo 1973, sin da piccola si capisce la sua attitudine al disegno, frequenta così l’Istituto statale d’arte "Bernardino di Betto" a Perugia, e dopo il diploma si trasferisce a Milano per approfondire il fumetto, una delle sue principali passioni. Finiti gli studi collabora con vari studi di animazione, per i quali lavora come intercalatrice e colorista sia in digitale che con tecniche miste. Dal 2000 lavora come specialista della post produzione e ritocco fotografico, oltreché come illustratrice, in Blumy azienda del Gruppo T&RB una delle più importanti realtà del Centro Italia per il settore comunicazione e pubblicità. Ha lavorato in progetti per Cucinelli, Lungarotti, Colussi, Farchioni e molti altri.


Francesco Capponi
Nasce a Perugia dove vive tutt’ora. Studia scultura all’Accademia di Belle Arti e fin dagli anni di formazione lavora attraverso la contaminazione di vari linguaggi artistici tra i quali grande importanza assume la fotografia,
in primo luogo quella analogica e sperimentale. La luce è il suo terreno di ricerca principale: Francesco indaga la fotografia nel suo significato primigenio di “disegno con la luce” e partendo da questo presupposto cerca e sperimenta nuove interpretazioni della tecnica tentando di mantenere vivo e costante il dialogo tra antico e contemporaneo. In questa sperimentazione fotografica rientra fortemente anche la tridimensionalità
caratteristica della scultura che gli consente di trasformare o utilizzare i più svariati oggetti come apparecchi fotografici e di realizzare, autarchicamente, i propri apparecchi ottici quali macchine fotografiche a foro stenopeico, camere obscure o lanterne magiche. La contaminazione tra scultura e fotografia gli consente di unire il mezzo creatore all’immagine in una reciprocità continua tra i due elementi che dialogano tra di loro in un’unica opera. Nei suoi lavori più propriamente scultorei la sperimentazione passa talvolta attraverso l’inserimento di elementi cinetici o meccanici destinati ad alterare l’approccio all’opera da parte dell’osservatore. Mescolando arti differenti, usando insieme tecniche antiche e moderne e non riuscendo a restare ancorato alle due dimensioni, Francesco prova a creare oggetti fuori dal tempo che incuriosiscano e
vadano a toccare il lato onirico nascosto in chi li guarda.
in primo luogo quella analogica e sperimentale. La luce è il suo terreno di ricerca principale: Francesco indaga la fotografia nel suo significato primigenio di “disegno con la luce” e partendo da questo presupposto cerca e sperimenta nuove interpretazioni della tecnica tentando di mantenere vivo e costante il dialogo tra antico e contemporaneo. In questa sperimentazione fotografica rientra fortemente anche la tridimensionalità
caratteristica della scultura che gli consente di trasformare o utilizzare i più svariati oggetti come apparecchi fotografici e di realizzare, autarchicamente, i propri apparecchi ottici quali macchine fotografiche a foro stenopeico, camere obscure o lanterne magiche. La contaminazione tra scultura e fotografia gli consente di unire il mezzo creatore all’immagine in una reciprocità continua tra i due elementi che dialogano tra di loro in un’unica opera. Nei suoi lavori più propriamente scultorei la sperimentazione passa talvolta attraverso l’inserimento di elementi cinetici o meccanici destinati ad alterare l’approccio all’opera da parte dell’osservatore. Mescolando arti differenti, usando insieme tecniche antiche e moderne e non riuscendo a restare ancorato alle due dimensioni, Francesco prova a creare oggetti fuori dal tempo che incuriosiscano e
vadano a toccare il lato onirico nascosto in chi li guarda.
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