Di tanto in tanto cerco in vendita on-line il libro su Marpessa di Ferdinando Scianna, invano purtroppo. Il titolo del libro edito da Leonardo Mondadori nel 1993 è "Marpessa, un racconto", andò esaurito in pochi mesi ed è introvabile e ricercatissimo.
La bellissima Marpessa, figlia di madre olandese e di padre del Suriname ha lavorato con Scianna per le più prestigiose riviste di moda, ma il primo incontro avvenne a Bagheria, in Sicilia, in occasione della campagna che Dolce&Gabbana commissionò al fotografo siciliano. Così Scianna descrive l’impressione che le fece Marpessa:
Mi parve alta, piccolo come sono. Mi colpì il suo sguardo verde, splendente ma inquieto, imbarazzato. La più famosa del mondo della moda era lei. Non avevo nessun progetto su come avrei fatto le fotografie.
I vestiti erano ispirati alla Sicilia e l’approccio operativo che il fotografo utilizzò fu quella del reporter. Ne uscì un lavoro straordinario in cui la modella venne inserita con ambiguità tra realtà e finzione nel contesto in cui Scianna aveva vissuto da ragazzo e aveva fatto parecchie fotografie. Scianna si ritrovò nel ruolo insolito di guidare Marpessa negli spazi e nelle relazioni con le persone, come i bambini che uscivano da scuola, le donne e gli uomini del paese, un macellaio che portava un pezzo di bue in spalla, un bambino che faceva il verso al fotografo con una scatola di fiammiferi.
Situazioni reali dove Scianna inserisce l’artificio, ma non senza una dose di autenticità, tanto che dice il fotografo:
In quel lavoro hanno coinciso una quantità di cose che sposavano l’artificio codificato della fotografia di moda con qualcosa che attraversava autenticamente elementi sia autobiografici, sia stilistici.
ciao, mic
ph Ferdinando Scianna
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